"El desarme integral no es una utopía": Francisco
El Papa reflexiona sobre el significado de la Pascua de Resurrección en un mensaje publicado por el semanario italiano l'Espresso, mirando a la guerra de Ucrania y a las de otros lugares del mundo y citando la Pacem in Terris, de la que tomar el coraje para decir no al rearme y a la violencia "porque la verdadera paz no puede nacer del miedo".
¿Qué podemos esperar en un mundo tan marcado por la guerra y la violencia?
Hoy es Pascua, hoy para nosotros los cristianos resucita el Príncipe de la Paz, ese Jesús de Nazaret que, al entrar en el Cenáculo donde estaban reunidos sus apóstoles, temerosos aún de verle morir en la cruz, les dice: "¡La paz esté con ustedes!".
Que la paz esté con ustedes es el deseo que intercambiamos en este día. Para decir verdaderamente "no" a la guerra y a la violencia, no basta con hacer callar las armas y detener a los agresores. Es necesario desarraigar las raíces de las guerras y la violencia, que son el resentimiento, la envidia, la codicia.
Me gusta que en estos días haya medios de comunicación, como su semanario, que decidan dar espacio y voz a los operadores de paz. Porque hay que tener el valor de "desarmar" los corazones, de "desmilitarizarlos", de quitarles el veneno y el resentimiento.
Y también hay que tener el valor de decir "no" al rearme al que desgraciadamente estamos asistiendo, porque la verdadera paz no puede nacer del miedo. Es necesario lo que hace sesenta años san Juan XXIII, en su encíclica Pacem in terris, llamaba el "desarme integral": el criterio de la ausencia de guerra que se basa en el equilibrio de los armamentos debe ser sustituido por el principio de que la verdadera paz sólo se puede construir en la confianza mutua.
Entiendo que para algunos estas palabras pueden sonar utópicas, especialmente en este momento. Pero no es utopía, es sano realismo: sólo deteniendo la carrera a los armamentos, que detrae recursos para luchar contra el hambre y la sed y para garantizar asistencia médica a quienes carecen de ella, podremos evitar la autodestrucción de nuestra humanidad.
Por eso, junto con mis deseos de una Feliz Pascua, repito, con palabras del Nazareno Resucitado: "¡La paz esté con ustedes!"
Papa Francesco: «Il disarmo integrale non è un’utopia»
Non solo l’Ucraina ma tutti i conflitti del mondo che delineano uno scenario da Terza guerra mondiale. Bergoglio riflette sul significato della pace con un messaggio in esclusiva per L’Espresso
l'Espresso, 06 APRILE 2023
Che cosa possiamo sperare in un mondo così piagato da guerre e violenze? Continuiamo ad avere negli occhi le terribili immagini che ci arrivano dalla martoriata Ucraina, ma troppo spesso non ci ricordiamo di altri conflitti dimenticati, di altri focolai di violenza, dei tanti “pezzi” della Terza Guerra Mondiale che purtroppo stiamo vivendo.
Oggi è Pasqua, oggi per noi cristiani risorge il Principe della Pace, quel Gesù di Nazaret che entrando nel Cenacolo dov’erano riuniti i suoi apostoli ancora impauriti per averlo visto morire in croce ha detto loro: «Pace a voi!».
Pace a voi è l’augurio che ci scambiamo in questo giorno. Per dire veramente “no” alla guerra e alla violenza, non basta soltanto far tacere le armi e fermare gli aggressori. È necessario estirpare le radici delle guerre e delle violenze, che sono il rancore, l’invidia, l’avidità. Mi piace che in questi giorni ci siano dei media, come il vostro settimanale, che decidono di dare spazio e voce agli operatori di pace. Perché bisogna avere il coraggio di “disarmare” i cuori, di “smilitarizzarli”, di togliere il veleno e il risentimento.
E bisogna anche avere il coraggio di dire “no” al riarmo al quale stiamo purtroppo assistendo, perché la vera pace non può nascere dalla paura. Ciò che serve è quello che sessant’anni fa san Giovanni XXIII, nell’enciclica Pacem in terris, chiamava «disarmo integrale»: al criterio dell’assenza di guerra che si regge sull’equilibrio degli armamenti dobbiamo sostituire il principio che la vera pace si può costruire soltanto nella vicendevole fiducia.
Capisco che a qualche orecchio queste parole possano sembrare utopistiche, specialmente in questo momento. Ma non è utopia, è sano realismo: solo fermando la corsa agli armamenti, che sottrae risorse da impiegare per combattere la fame e la sete e per garantire cure mediche a chi non ne ha, potremo scongiurare l’auto-distruzione della nostra umanità.
È per questo che insieme agli auguri di Buona Pasqua ripeto,con le parole del Nazareno Risorto: pace a voi!
No hay comentarios.:
Publicar un comentario